Coltivazione del Melo.
Il nome botanico Malus deriva dal greco malon = mela. Il melo é una delle piante coltivate più antiche e si sono trovati frutti anche nel corredo funerario all’interno delle tombe dei faraoni. I romani furono i primi a scoprire la tecnica dell'innesto e a praticarla per le loro coltivazioni.
Il melo o malus appartiene alla famiglia delle rosacee ed è un albero alto fino a 4/8 metri nelle specie da coltivazione, mentre la specie selvatica (malus sylvestris) può arrivare anche a 10 metri d’altezza.
Il melo forma naturalmente un albero a cima arrotondata che si apre gradualmente con l'età. La fioritura, caratterizzata da fiori bianchi o bianco rosati, avviene intorno ad aprile e i frutti si raccolgono, a seconda delle varietà, generalmente da fine luglio a ottobre.
Il melo ha un tronco dritto, ricoperto da una caratteristica corteccia liscia, di esile spessore e dal colore rosso/grigiastro, con tonalità più intensa nei rami giovani. Le foglie hanno forma ovale, con margine leggermente seghettato, di 5-12 centimetri di lunghezza e di 3–6 cm di larghezza. I fiori sono ermafroditi, di colore bianco-rosato e sono composti da una corolla di 5 petali.
L'impollinazione è entomofila, termine che indica che il trasporto del polline viene effettuato principalmente dagli insetti. Il suo frutto, detto pomo o più comunemente mela, ha forma tondeggiante con diametro che oscilla tra i 5 e i 10cm.
Dal punto di vista botanico la mela é detto falso frutto, questo perché ha sì il frutto ma non corrisponde alla parte che noi mangiamo, si tratta invece di quella che scartiamo, ovvero il torsolo. Questo infatti è generato dalla trasformazione dell’ovaio, mentre la parte che solitamente mangiamo è la trasformazione che si ottiene nel ricettacolo.
Tipologie del genere melo
Il melo o malus domestica é quello classico delle nostre zone in Italia e maggiormente al nord. Il nostro paese é il maggiore produttore europeo di mele e i consumi delle varie tipologie sono continuamente in crescita. Ne esistono numerosissime varietà, ne cito alcune: la melannurca dal frutto rosso, la golden delicius dal frutto giallo, la Honeycrisp a buccia rossa e polpa gialla, la Royal Gala succosa e croccante, Fuji con buccia rosso-rosata e ricca di fruttosio, Braeburn dalla polpa croccante e leggermente acidula con aroma di rosa e finocchio, McIntosh con buccia rossa e verde, polpa bianca e sapore acido, Cortland con buccia rossa e verde, sapore acidulo e polpa bianca.
Il melo selvatico è quello più grande ed é spontaneo in quasi tutta Italia. Esso produce piccoli frutti, non consumabili dall'uomo ma utili come foraggio o come porta innesto per le varietà commestibili.
Il melo da fiore o giapponese viene utilizzato come alberello ornamentale, specialmente nei giardini in Giappone.
Coltivazione
Il melo cresce meglio su terreni argillosi, ricchi di sostanze nutritive e predilige una posizione soleggiata. Può sopportarne anche una parzialmente ombreggiatura con posizione però molto luminosa. E' assodato che più sarà esposto ai raggi del sole più la quantità di fiori sarà abbondante e i frutti avranno qualità migliore .
La messa a dimora di un albero di melo si effettua principalmente in autunno ma anche tra fine inverno e inizio primavera, utilizzando piante già innestate di 1 o 2 anni d’età e preparando il terreno con un certo anticipo.
Le piante vanno inserite in buche di circa 70 x 70 cm, profonde almeno mezzo metro e concimate con letame maturo, assicurandosi che il punto di innesto si trovi circa 15 cm al di fuori del terreno.
Il melo si sviluppa ottimamente in tante zone e in diversi tipi di terreno ma non gradisce né eccessivi ristagni idrici né terreni troppo poveri e compatti. Il melo predilige terreni con un PH neutro e tendente all’acido.
Tutte le varietà di meli non sono autoimpollinanti ed hanno quindi sempre bisogno di un altro albero come impollinatore nelle sue vicinanze. Quindi assicurati che nella tua zona ci siano altre piante di melo oppure dovrai prevedere di piantarne più di uno.
Il melo è una pianta rustica che si adatta bene a varie condizione e tollera temperature molto basse fino a -25°C, gradisce anche un certo periodo di freddo per una fioritura e una fruttificazione abbondanti.
Terreno
Il melo ( Malus domestica ) non è particolarmente esigente dal punto di vista del terreno, ma predilige terreni con un buon drenaggio e con un PH neutro, meglio con abbondanza di calcio e contenuto limitato di calcare.
Concimazione
Dopo la concimazione con stallatico avvenuta all'impianto, vi consigliamo di fornire una concimazione regolare dalla primavera in poi, con un concime granulare a lenta cessione che abbia un apporto adeguato di azoto, potassio, calcio e magnesio. (questo é buono Il Paese Verde ORTOFRUTTA). E consigliamo per il PH e la richiesta di calcio questo ottimo prodotto. (Il Paese Verde Calce Spenta 5kg - Correttivo A Base Di Calcio)
Potature
La potatura del melo si effettua tra febbraio e marzo, prima del risveglio vegetativo. Gli interventi di potatura di fine inverno vanno concentrati soprattutto sulla eliminazione dei rami bassi (quelli fino a 1,2 mt. circa) e su quelli secchi o esauriti.
Come per tutti gli alberi da frutto, le potature sono due:, una detta di "allevamento", per dare forma alla chioma dell’albero, e una chiamata di "produzione", per definire quali sono i rami produttivi e togliere quelli che impediscono la corretta crescita dei frutti.
Il taglio deve essere sempre netto, preciso ed obliquo. Vanno utilizzate sia forbici normali ( queste) che anche delle troncarami ( un modello che consiglio é questo )
In estate si eliminano i succhioni cioè tutti i rami a portamento verticale. I polloni invece si formano al piede della pianta e vanno sempre eliminati, senza eccezione dato che non sono rami utili ma al contrario sottraggono risorse alle altre parti della pianta.
Malattie
La ticchiolatura e l’oidio sono le malattie fungine più frequenti che possono attaccare il melo: la prima si manifesta con macchie scure tondeggianti su foglie e sui frutti; la seconda con macchie biancastre polverose. In entrambi i casi i trattamenti preventivi sono sempre consigliati. (possiamo trattare preventiamente con Bioki® Solfato di rame ,Bioki 70-16 Bentonite che é utile sia per prevenire malattie che per contrastare gli insetti dannosi)
Gli insetti non sono da meno e, come per molte altre piante, gli afidi rappresentano un pericolo importante, in particolar modo perché attaccano il frutto e lo deformano. Le cocciniglie sono altrettanto dannose, sempre perché danneggiano varie parti del melo.
( per trattamenti preventivi insetti Il Paese Verde Zeolite 800g, Caolino sacco da 5kg Il Paese Verde,)
Per interventi quando l'attacco é già in corso per Afidi, Aleurodidi, Cimici, Mosca, Minatrice Serpentina, Cocciniglie, Psille, Cicaline, Tripidi, Miridi, Minatori Fogliari, Piralide, Altiche, Dorifora usare Epik Sl
Riproduzione
Seme
La semina si effettua in Febbraio Marzo, si mettono i semi in vasi riempiti con torba e sabbia e conservati in un luogo con temperatura di circa 16°. Questa tecnica di riproduzione produce di solito piante differenti rispetto alla varietà madre, le piantine nate da seme vengono chiamate selvatiche perche' nascono piante con una fruttificaizone assente o ridotta e andranno per questo innestate.
Talea
La moltiplicazione per talea si effettua nel periodo di fine autunno. Si va a prelevare, con cesoie affilate e sempre disinfettate, delle talee legnose di rami apicali dell'anno precedente con lunghezza di circa 15/20cm. L'utilizzo di polvere radicante (questo é un tipo) aiuterà la riuscita delle nostre talee, che andremo poi a riporre in vasetti con terriccio leggero misto a sabbia.
Margotta:
Il periodo migliore per praticare la riproduzione con la margotta delle piante di melo è la primavera, in particolare tra aprile e maggio. Se non fa troppo caldo, anche fino ad inizio dell'estate.
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